Sono ritornata a Luanshya nel luglio 2016 con mio marito e ho potuto toccare con mano quello che è “successo” nei 16 anni trascorsi da quando vi andai per la prima volta nel 2000.

In particolare sono rimasta colpita da Malaika: allora c’era solo una capanna e oggi vi sono scuole primarie e secondarie, centro nutrizionale, clinica, case per gli insegnanti.… La cosa più straordinaria è però la Secondary School, intitolata a Don Ottavio, dove più di un migliaio di ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni, che non sarebbero potuti andare altrove a studiare, possono istruirsi e sperare in un futuro migliore.

Indescrivibile l’emozione nel vederli apparire al mattino, giunti dai molti villaggi dei dintorni, dopo aver camminato anche diverse ore, ma allegri e desiderosi di raggiungere la scuola, e prima di entrare si aggiustano e si spolverano il vestito, anzi l’uniforme, si cambiano le scarpe, quasi come dovessero entrare in un luogo sacro. Poi in classe sono attenti e partecipativi, tengono il quaderno in ordine, a volte avvolto in un foglio di giornale per non rovinarlo e il libro, se c’è, è considerato un  privilegio.  Stare in mezzo a loro durante le lezioni, condividere con gli insegnanti la loro attività è stato molto bello e interessante e mi ha fatto capire quanto importante sia per loro l’istruzione.

Il pensiero che ho avuto visitando le aule, i laboratori, la presidenza, le case per gli insegnanti è stato: come è stato possibile costruire tutto questo? Sicuramente con l’aiuto di molti, ma senza il coordinamento di una persone speciale come Maria Pia non sarebbe certamente pensabile.

Ho passato giornate molto intense, ma alla sera provavo  una sensazione di pienezza e soddisfazione e, nello stesso tempo, anche di sconforto pensando a quello che ci sarebbe da fare: quello che per noi è superfluo e che sprechiamo basterebbe per tutti, anche per coloro la cui sopravvivenza dipende da un sacco di farina e di riso che viene dato nei centri di disctribuzione.

Il mondo è ingiusto, ognuno di noi da solo può fare poco, ma il poco di tanti può essere tanto per molti. Tutto ciò che Noi per Zambia ha fatto e sta facendo è tanto per tante persone, non ha risolto i problemi del mondo, ma ha aiutato veramente migliaia  di persone.

(Marisa Bartolucci)